martedì 16 dicembre 2008

Alessandro Grazian - Live - Big Fish Lab - Giovedì 18 /12 / 2008

Alessandro Grazian nasce a Padova 6 lustri fa e si avvicina alla musica nei primi anni '90. Dopo esperienze in svariate formazioni musicali, nel 1998 inizia ad investire le proprie energie in un progetto solista, scrivendo in solitudine parole e musiche per le proprie canzoni. Da solo con la propria chitarra acustica partecipa a numerosi concorsi musicali ottenendo buoni riconoscimenti e distinguendosi per verve interpretativa e particolarità della scrittura. Dopo una lunga e solitaria gavetta, nel 2004 coinvolge nel proprio progetto alcuni musicisti, creando così le condizioni per la realizzazione del suo primo disco di canzoni, intitolato "Caduto" (2005). Il disco viene accolto positivamente e Alessandro comincia un intenso tour (oltre una settantina di date in giro per l'Italia). Alessandro Grazian ha ricevuto numerosi riconoscimenti musicali: l'ultimo il 5 maggio 2006 vincendo il premio per la migliore interpretazione musicale al Mantova Musica Festival. Nell'aprile del 2008 è uscito "Soffio di nero", un ep scaricabile contenente 6 brani che anticipa di alcuni mesi l'uscita del nuovo disco prevista per la fine dell'estate. Nel maggio del 2008 è uscito "Il dono", un disco tributo ai Diaframma che vede la partecipazione di molti nomi della scena indipendente italiana. Alessandro ha contribuito al disco reinterpretando la canzone "Fiore non sentirti sola". In parallelo all'attività di chansonnier si occupa di musica per il teatro (80 repliche come musicista di scena nello spettacolo "Nati sotto contraria stella" nel '06-'07-'08) e di arti figurative.

martedì 9 dicembre 2008

DEAD ELEPHANT + LA COSCIENZA DI GIUDA in Concerto!!!!! + Dj Set Prete Messicano e Gonzo 48k - 13/12/2008 - La Distilleria (Cavarzere, Venezia)

Devastante evento Druidico sabato sera.
Apriranno la serata La Coscienza di Giuda, freschi del loro nuovo demo. Non vediamo l'ora di sentire il loro sound a metà tra post core e noise, una grande botta. Poi saliranno sul palco i Dead Elephant, il loro ultimo disco a ricevuto consensi e grandi recensioni proprio dappertutto. E non solo in Italia. "Lowest Shared Descent" è una bomba fatta di passaggi hardcore e noise, accellerazioni e improvvisi rallentamenti, in pieno stile neurosis, ma si sentono anche i Jesus Lizard e i Fugazi nella loro musica.
Ho avuto la fortuna di vederli Live, durante la scorsa estate e vi assicuro che NON SI PUò MANCARE.
A fine concerto, Dj Set "Prete Messicano (My Awesome Mixtape e Pilar Ternera) e Gonzo 48k" per chiudere la serata senza farci mancare proprio nulla.

http://www.myspace.com/thedeadelephant

http://www.myspace.com/lacoscienzadigiuda



Esserci Esserci Esserci!!!

lunedì 8 dicembre 2008

Enrico Zennaro - Live - Giovedì 11/12/2008 - Big Fish LAb

"A Mind Apart" è il progetto solista di Enrico Zennaro dei Mexican Why-Sky. Propone uno show elettrico-acustico con pezzi inediti e rivisitazioni unplugged.
Set: Chitarra - Voce.

E' la prima volta che Zennaro si esibisce in queste vesti e siamo tutti curiosi di vedere cosa potrà uscire dal suo indiscusso talento.

Vi aspettiamo numerosi.

Myspace Mexican Why Sky

martedì 2 dicembre 2008

Dino Fumaretto - Live - Giovedì 4/12/2008 - Big Fish Lab

Il mantovano Dino Fumaretto nasce artisticamente alla fine del 2002.
L’amico Elio Billo fonda il movimento della Finzione Critica e chiede a Fumaretto una libera collaborazione. Fumaretto elabora la Finzione Critica in modo molto personale applicandola alla struttura del “diario virtuale”, fino a crearsi un proprio universo completamente autonomo.
Si affermano così i primi scritti importanti di Fumaretto che verranno poi riassunti nella Mappa dei Periodi: in bilico tra l’ironico e il patetico, controverso e allo stesso tempo palese, Fumaretto è già Fumaretto. I suoi monologhi comprendono anche strane liriche che ben presto diventano canzoni. E’ l’estate del 2003: Fumaretto, pur rimanendo sempre relegato nell’underground, è un personaggio che attira interesse. Tra gli altri, alcuni teatranti di Roma coinvolgono Fumaretto in un oscuro progetto. Trasferitosi nella capitale, Fumaretto teorizza la Resistenza Gratuita, purtroppo con poco successo: egli rimane da solo, unico partigiano (oggi la Resistenza Gratuita viene considerata il fulcro della sua ricerca). Inizia la fase discendente. Il progetto su commissione fallisce, inoltre muore Elio Billo e con lui la Finzione Critica, così Fumaretto torna a Mantova e si isola.
Varie malattie lo attraversano, dall’epilessia cosciente alla congiuntivite. La conclusione è la Mappa Finale (2004), sceneggiatura di una morte vitale più viva della vita. Da questo momento Fumaretto scrive solo qualche articolo qua e là, le canzoni le canta solo a sé, non si espone più.
Ma avviene la svolta.
Nel 2005 Dino Fumaretto nomina Elia Billoni suo Unico e Fedele Interprete.
Elia Billoni ha il compito di divulgare Fumaretto dove e come può (non è affatto facile), raccontando la sua filosofia e cantando le sue liriche.
Oggi, insomma, esiste solo uno spettacolo fumarettiano: quello di Elia Billoni.

http://www.dinofumaretto.com/index.asp
http://www.myspace.com/dinofumaretto
http://www.dinofumaretto.blogspot.com/

lunedì 24 novembre 2008

L'Atmosfera

Stiamo crescendo. Dopo l'Ora d'Aria, l'Indipendelta, L'Etrusca e molte altre iniziative che continueremo a portare avanti, abbiamo in cantiere un bel po' di novità.
Innanzitutto non si può non parlare di 85db, in collaborazione con il Big Fish di Sant'Anna di Chioggia. Ogni giovedì alcuni tra i gruppi italiani più interessanti del momento. Fin'ora hanno suonato Egokid, Amycanbe, Bob Corn e Do Not Cry for the Country Boy (in arrivo alcuni video). Hanno divertito e appassionato, chi più chi meno, ma sono stati tutti molto bravi e gentili, il resto è solo questione di gusti personali. La rassegna continua, speriamo di mantenerci su questi livelli, soprattutto per quanto riguarda la risposta del pubblico. Sì, perché è incredibile come siamo riusciti nel difficile compito di fare di necessità virtù. Il fatto che non si possano oltrepassare gli 85db poteva essere una disfatta, invece ha fatto spostare l'attenzione su un altro modo di fare musica, più intimo ma non meno sentito.
La cosa veramente splendida ed emozionate di queste serate è l'Atmosfera. Chi non l'ha pensato? Ricorda quella dei falò, stretti intorno a un fuoco, dove nascono gli amori e si fortificano le amicizie. Oppure quella dei migliori club jazz di Ney York, anche se non siamo mai stati nella grande mela (alcuni di noi sì, vero Ummer?).
Stiamo crescendo, dicevamo, e giovedì sarà un onore ospitare Paolo Benvegnù, uno che ha fatto la storia del rock italiano.
Siateci. Occasioni di questo tipo devono essere sfruttate.
Per il resto prestate attenzione a questo blog. Cercheremo di raccontare nel modo migliore le cose che consideriamo importanti.

sabato 22 novembre 2008

Giovedì 27/11/2008 - Big Fish Lab - Paolo Benvegnù - IMPERDIBILE!!!

Sull'onda del successo del suo secondo disco LE LABBRA (recensione ondarock 7,5 - andate a leggere), arriva al Big Fish Paolo Benevegnù. Il concerto di punta di questa stagione.
Per chi non lo conoscesse, Benvegnù fu il fondatore degli Scisma nel 1993. Importante gruppo italiano degli anni 90.
La sua carriera solista inizia nel 2003 con PICOOLI FRAGILISSIMI FILM.
Il suo cantautorato è ricercato e molto personale. I testi di altissimo livello.
Un concerto imperdibile.
Al Big fish, suonerà in versione acustica.
Set: chitarra e violoncello.
Eccovi un esempio:

sabato 15 novembre 2008

Giovedì 20/11/2008 - Big Fish Lab - Bob Corn + Do Not Cry For The Country Boy Live

BOB CORN
da musicclub.it:
Cos'ha di speciale Tiziano Sgarbi (in arte Bob Corn)? Facile a dirsi: scrive delle gran belle canzoni (*). Perché dedicargli un top su sands-zine? Difficile a spiegarsi: ci proverò nella consapevolezza che, ancor più dei nostri lettori, rischio di non accontentare me stesso. La scrittura di Bob Corn non può certo definirsi innovativa e neppure particolare, in quanto è facile scorgervi quel modello folk-cantautorale ormai classicizzato che da Bob Dylan porta a Will Oldham passando per Leonard Cohen. La voce pare spesso 'rotta' e si produce in suggestive tonalità che fanno pensare ad un Matt Jones più rauco. Quindi, pensando al disco come ad un oggetto asettico e fine a se stesso, non è affatto il caso di gridare 'al miracolo'. Ma non sempre si può valutare un disco con un simile criterio, e si da il caso che "We Don't Need The Outside" è una di quelle realizzazioni che vanno inserite in un contesto più ampio. Non si può scriverne senza scrivere dell'uomo, dell'idealista che anima le scena indipendente italiana attraverso l'organizzazione di concerti o attraverso la piccola etichetta Fooltribe. Così come è impossibile non considerare che i suoi dischi sono totalmente esenti da copyright. Sì!, Bob Corn rappresenta tutti quei valori (fondamentali) sui quali credo da sempre e sui quali si basa l'esistenza stessa di sands-zine. D'altronde le numerose collaborazioni raccolte per questo lavoro, provenienti da Elektrolochmann, Three In One Gentleman Suit, Comaneci, Milaus, Musica da Cucina e Sex OffenderS Seek SalvatiOn, e le altrettanto numerose etichette indipendenti che hanno contribuito a pubblicare la versione in vinile misurano con una certa precisione la temperatura al rispetto di cui gode lo Sgarbi nel (ormai non tanto) piccolo circuito del nu-folk made in italy. In un momento in cui si tende a strafare, e arrangiamenti semplicemente volgari vengono fatti passare per visionari, questo disco si attiene, a dispetto delle numerose presenze, ad una semplicità e ad una essenzialità esemplari. Mai c'è uno scarabocchio di suono in più del necessario e mai vengono ricercate soluzioni pretenziose e/o pretestuose. E i collaboratori, che come 'presenze' preziose infestano il disco, contribuiscono non poco alla sua riuscita trasfondendoci dentro un'ombra di malata magia psichedelica e impercettibili iniezioni di contemporaneità. Ma c'è dell'altro. Qualcosa che va al di là della bellezza delle canzoni e di quello che è un lavoro particolarmente inspirato, qualcosa che a che fare con la sincerità dell'uomo che tali canzoni ci propone. Qualche anno fa avrei forse scritto: comprate questo disco ma prima ancora comprate "The Freweelin' Bob Dylan". Oggi scrivo: comprate questo disco e di comprare i dischi di Bob Dylan potete farne anche a meno. (*) Le 10 canzoni sono tutte sue, ad eccezione di Cold and gold che è cofirmata da Ahlie Schaubel e With you che è di Majirelle


DO NOT CRY FOR THE COUNTRY BOY:
'Dietro lo pseudonimo di 'Do Not For The Country Boy" si cela Andrea Cola, voce dei disciolti Sunday Morning, e ora impegnato in questo progetto solitario di grande fascino. Dotato di una voce di grande impatto emotivo, si muove attraverso atmosfere acustiche, che si differenziano dalla "quasi" omologata scena del nuovo folk, con un'attitudine ipnotica e quasi soul nell'approccio ai brani che interpreta. Che possono essere brani di Bob Dylan, come dei Jesus & Marychain o dei Velvet Underground, che egli dilata e trasfigura in ballate che si trasformano in qualcosa di assolutamente personale. Un grande talento, e un bel segreto nascosto della nostra scena alternativa[..]'. LUIGI BERTACCINI.

venerdì 7 novembre 2008

Giovedì 13/11/2008 - Big Fish Lab - Amycanbe Live



Quantcast

Gli Amycanbe provengono dalla zona costiera della Romagna, nel nord-est dell’Italia.Inizialmente sono stati formati da Marco e Mattia nel 2002. Dopo un anno incontrarono Francesca, e la band cominciò aprendere forma. L’approcio e il gusto musicale dei tre, provenienti da diverse esperienze, era perfettamente complementare.
La voce di Francesca si adattava con gli arrangiamenti semplici ma mai banali.
Il quarto membro della band, Paolo (chitarra, tromba, clarinetto e synth) rinforzò le caratteristiche della band.
Uno degli interessi dell’attuale quartetto è quello di combinare suoni acustici con l’elettronica.

Dopo le prime esperienze live in discoteche, locali, e teatri in Romagna, gli Amycanbe hanno registrato e autoprodotto un EP di 5 canzoni.
Questo ha attratto l’attenzione della critica e portò a un successo più vasto.
All’inizio del 2007 la band ha firmato un contratto con l’etichetta indipendente inglese Dancing Turtle Records,
e il loro primo album “Being a Grown-Up sure is Complicated” è uscito in Ottobre.

Nello stesso periodo la band si è impegnata in un tour in Inghilterra, poi seguito da un secondo, dove suonarono a Londra, Leeds, Bristol, Oxford e Sheffield,con particolare successo in importanti venues quali il 12 Bar Club ed il Jamm di Londra, ed il Komedia di Brighton. La canzoni della band sono anche state mandate in onda sulla radio inglese BBC radio 1…
Oltre al primo album, sono stati pubblicati anche 2 singoli in edizione limitata su vinile, uno di questi contiene il brano “Your Own Thing” remixato dal produttore giapponese Daisuke Tanabe.

http://www.amycanbe.it/
http://www.myspace.com/amycanbe
http://amycanbe.blogspot.com/

Amycanbe - Killer Bees

giovedì 30 ottobre 2008

Giovedì 6/11/2008- Big Fish Lab - Egokid Live

da http://www.myspace.com/egokidit

Era più o meno l’inizio del 2000 e negli ambienti musicali circolava insistentemente la notizia della morte dell’indie a Milano. C’era un solo modo per capire se si trattasse di una storia vera: formare un gruppo indie. Fu così che nacquero gli Egokid e constatarono ben presto che… sì, era una storia vera. Ma ormai il gruppo era lanciato sulle magiche onde del successo in larga scala, avendo esordito sulla compilation Cane Andaluso “Blue Cammello” (una buona occasione di farsi Spazio per i due front men Diego Palazzo e Piergiorgio Pardo) e realizzato una serie di e.p. autoprodotti a tiratura superlimitata (cioè “lo vuoi? Te lo masterizzo”). The Egotrip Of The Egokid, pubblicato dalla Snowdonia nel 2003, è il loro debutto venato di psichedelia, low-fi e melodie neoconcettuali. Per la presentazione del disco l’etichetta siciliana, meritevole di aver rifondato il concetto di pop antagonista, invita a pranzo tutti i parenti di Cinzia La Fauci e fa recitare a ciascuno dei cinque musicisti “T’amo pio bove” su sottofondo rumorista e metarock. Faville! Egotrip convince la stampa di settore (Blow Up, Rumore, Rockerilla, Mucchio, Rockit e… beh, la stampa di settore era finita) e porta il gruppo a calcare il palco prestigioso del Tora Tora Festival nel 2004, diretto da Manuel Agnelli. Si esibiscono anche all’interno della trasmissione culto di Radiopopolare, Patchanka e per il singolo “Helen” realizzano con Andrea Caccia un video che verrà programmato su MTV in orario da pornazzo. Alcuni brani del disco vengono scelti dal regista torinese Louis Nero per la colonna sonora del suo debutto cinematografico “Pianosequenza”. In seguito Louis Nero finirà a Hollywood. Loro no. Ma ugualmente conquisteranno una finestra e due corridoi sull’America con la ristampa su Acidsoxx Musicks del loro debutto. Nel 2006 i nostri pubblicano per la EW con distribuzione Venus l’album “The K Icon”: canzoni, sempre più focalizzate sul connubio melodia-psichedelia, con spruzzi di jazz, easy-listening, elettronica d’accatto, ma senza disdegnare il motto rokkarolla. Il disco ottiene lusinghiere recensioni e si vende bene, soprattutto quando è a suo agio, riposato e negli ambienti nuovi. Ma ormai i tempi sono maturi per la svolta e i nostri, fulminati dall’ascolto collettivo di un vecchio album di Fra’ Giuseppe Cionfoli e dalla lettura della traduzione italiana delle memorie di Sylvie Vartan, decidono di scrivere nella lingua del Bel Paese. Forti della scelta partecipano al progetto teatrale multimediale “Matrimoni”, che debutta al Superstudiopiù di Milano, con la regia di Juan Diego Porta Lopez e la produzione del centro sperimentale di drammaturgia Outis, e suonano nell’edizione 2006 del “Miami Festival”, mentre un grande pannello con la foto di Sandro Pertini si srotola alle loro spalle durante l’esibizione. L’intelaiatura del pannello regge e il gruppo decide di perseverare. Nel frattempo, oltre al remix del brano Golden Egg a cura dei FareSoldi, vengono collezionate disavventure sentimentali in gran numero e relative psicoterapie e sedute di Shiatsu e meditazione bioenergetica. Da qui trae ispirazione la materia del nuovo album “Minima Storia Curativa”, che Aiuola Dischi “piccola etichetta ma curata” pubblica nell'aprile 2008, nel fiorir della primavera. Il disco mette in campo un immaginario composito, che va dal rock degli anni settanta alla canzone d’autore sofisticata, dal glam-pop metropolitano al disco-punk e vede la partecipazione di Francesco Bianconi, che duetta nel brano “l’ Orso”, Claudio Chiari alle percussioni, nonché di Bepi Vigna, sceneggiatore di Nathan Never, qui coautore del testo di “Imprevisti”. Il tutto col beneplacito di Arbasino, nel ruolo di musa ispiratrice. La supervisione tecnico-artistica ha turbato i sonni generalmente rumorosi di Maurice Andiloro, mentre acciaio di Brema, faggio nordeuropeo e un’ottima qualità di calce tunisina hanno cementato la pazienza di Matteo Cantaluppi alla cura dei missaggi.